Di EDUN, il progetto di Bono Vox, leader degli U2, e di sua moglie Ali Hewson (nella foto), all’estero si è già parlato molto. Il Pitti, che si è aperto oggi a Firenze, è l’occasione per presentarlo anche in Italia. Si tratta di una collezione di abbigliamento e accessori "equo solidale".
Il progetto è bellissimo. Mi chiedo però se noi consumatori occidentali – magari anche una sola piccola parte di noi – siamo pronti ad abbracciare, condividere, sostenere, progetti così. Cosa conta davvero quando scegliamo un abito, un paio di scarpe, una borsa? Pensiamo davvero a come l’acquisto possa influenzare qualcun altro o siamo completamente presi da cosa proviamo noi in quel momento? Edun – o altri marchi simili – può darci la gratificazione di altri marchi, proprio perché il valore di ciò che acquistiamo va oltre l’aspetto del prodotto? Non ho risposta ovviamente. Anche perché convivo con un gigantesco senso di colpa pensando alle tante borse e scarpe di cuoio che possiedo. Mi proclamo paladina dei diritti degli animali, ma quando compro una borsa fatta con la loro pelle stranamente me ne dimentico completamente. Ma forse sono vecchia (37), forse le cose stanno cambiando, forse ai più giovani piacerà Edun. Wishful thinking?