Quando la stilista spagnola Agatha Ruiz De La Prada venne a milano per la prima volta resto’ sconvolta dalla quantita’ di persone vestite di nero, uomini e donne. lei che ama il colore e vuole "agathizzare il mondo", cioe’ renderlo un po’ meno cupo con la sua invasione di forme giocose e colori brillanti, disse che la capitale della moda le sembrava molto triste, cose’ agghindata di nero. forse ha ragione, c’e’ molto nero a milano. personalmente non posseggo quasi nulla di nero, pero’ o trovo un colore elegante, ma e’ vero che esageriamo un po’, specie d’inverno. agatha dovrebbe vedere mosca! qui il nero piace anocra di piu’. anche se viene portato con grandi quantita’ di oro (donne e uomini sembrano spesso alberi di natale) e borse e borsette dorate e logate. mosca e’ una citta’ di grandi trasformazioni: sulle strade ci sono trabant et similia ma anche porsche cayenne e mercedes 5000 o oltre. i superircchi girano con alcune guardie del corpo che si mischiano alla gente "normale", che sembra uscita da un documentario sull’urss o la ddr degli anni sessanti, neppure settanta.
un appartamento prefabbricato costa minimo 2mila euro al metro quadro ma lo stipendio medio di un impiegato e’ di 1500 eruo al mese, mi ha detto oggi natalia, la guida. mosca e’ divenata una delle citta piu’ care dell mondo e i magazzini gum, tempio dei marchi della moda e del lusso occidentali, continuano a crescere. ma chi compra cn questi stupendi. gli oligarchi tipo abramovich, certo. ma anche molti altri. "il 90% dello stipendio delle persone viene pagato in nero", ha spiegato la guida. nero, e’ tutto nero in questa citta’.