Sono passati quasi cinque anni da quel 15 settembre 2008 in cui fu annunciato il crack della banca d'affari Lehman Brothers (ricorderete le immagini degli impiegati che – in perfetto stile americano – uscivano dagli uffici della banca di New York con i loro scatoloni). Chi volesse rinfrscarsi la memoria può anche vedere il film Margin Call che, senza nomianrla, racconta quella vicenda in modo secondo me magistrale. Quel fallimento innescò una crisi finanziaria e poi economica di cui ancora oggi facciamo le spese, inutile quasi ricordarlo. Il crac e il crollo della Borsa americana all'inizio colpì duramente e in modo diretto milioni di newyorchesi e di americani: a differenza di quanto avviene in Italia e nella maggior parte dei Paesi europei, negli Stati Uniti i risparmi, anche della classe media, finiscono spesso in azioni, non in case. Poi gli effetti, diretti e indiretti, della crisi, si sono allargati a livello globale. Ma nel 2009 sono stati soprattutto i consumi di lusso a New York a tracollare. Il popolo di Wall Street tutt'a un tratto non aveva più bonus milionari da investire e i negozi e department store subirono un calo delle vendite, rischiando, in molti casi, il fallimento. Ma a distanza di cinque anni la finanza si è perfettamente ripresa. In realtà non ci ha nemmeno messo cinque anni, i bonus sono ricominciati da almeno due. E i negozi di New York sorridono e si adeguano. Ieri mi sono arrivati i volumetti superraffinati di Barney's (il department store di lusso guidato da Mark Lee, ex ceo di Gucci) con le novità per l'autunno-inverno, divisi tra scarpe, borse, abbigliamento ecc. Non c'è praticamente niente che costi meno di mille dollari, ma molti prodotti superano i 2-3mila. Tra le borse, segnalo una borsa Anna Selleria di Fendi (marchio di cui ci occuperemo domani su MODA24) in pelle e visone, 6.900 dollari. Poi c'è lo zaino Marni in castorino, 2.070 dollari. O una miniborsa Zagliani in pitone. 2.800 dollari. Tra le scarpe, stivali cuissard di Celine da 2.890 dollari e sandali Giuseppe Zanotti rossi (bellissimi, quasi delle sculture), da 1.095 dollari. Mi fermo qui. Ma penso davvero che il vero pericolo all'orizzonte sia, ancora una volta, certa finanza spericolata. Che piazza le sue bombe a orologeria sotto l'economia reale. Anche se fa ripartire i consumi di lusso a New York (e non solo),
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