Ieri ho ricevuto un biglietto di ringraziamento scritto a mano. E' arrivato per posta, c'era il francobollo e c'era il timbro postale. Anche il mio nome era scritto a mano sulla busta, non c'era un'etichetta stampata, ma l'imperfezione della grafia umana (cosa diversa dalla calligrafia, spesso usata per mandare gli inviti. Bella e nobile, ma anch'essa troppo perfetta!). Io adoro scrivere a mano, avere una scrivania piena di penne, matite, pennarelli. Adoro tenere un'agenda di carta e prendere appunti sui miei quadernetti Smythson. Adoro vedere le parole che prendono forma uscendo dalla punta della penna, mostrando ogni volta quel mistero che è la grafia di ognuno di noi. Cosa accade tra la mente e la mano per far uscire dalle penne e prendere forma sulla carta parole con un aspetto completamente diverso da individuo a individuo. Ci pensate mai? E' un piccolo grande mistero che nessuno sa spiegare. La scrittura è una magia, ma è anche uno dei tanti modi in cui affermiamo di esistere e di essere uno diverso dall'altro (diversi eppure uguali, s'intende). I am because we are, come dicono in Sudafrica.
Il piacere di leggere quelle parole di ringraziamento scritte a mano è stato immenso. Non che non si possano comporre bellissime e sentite e-mail. e io da sempre adoro l'e-mail, ho instaurato rapporti fondamentali via mail, davvero. Ma è diverso. E non che io sia luddista, sono nata nel 1969, sono cresciuta senza computer, in un mondo e in una scuola low tech rispetto a oggi, ma apprezzo tantissimo tutto quello che la tecnologia può fare. Ma non sono una sacerdotessa della tecnologia.
Adoro ad esempio comprare libri su Amazon, ma anche "perdere" mezz'ora in libreria appena posso. E per quanto riguarda gli ebook sono da sempre perplessa. L'anno scorso ho comprato un lettore, perché non volevo continuare a rifiutarlo senza averlo provato. Ho capito che non fa per me e che ha dei limiti che penso non verranno mai superati. Il libro di carta non sparirà mai. Piace persino ai miei nipoti di 7 e 10 anni, che peraltro maneggiano iphone e ipad e macair e pc e telecomandi MOLTO meglio di me ("ma ziaaaaaaaaa…. non si fa così! vieni che ti facciamo vedere come funziona!"). Eppure anche loro guardano, toccano, aprono e leggono e sporcano e macchiano di cioccolato i libri con estremo piacere. Il libro, l'inchiostro, le pagine, sono entità fisiche. Odorano, quindi, tra l'altro.
Adoro anche comprare su Yoox o altri siti di e-commerce e adoro guardare le sfilate che mi sono persa online o addirittura in streaming live se non posso andarci. Ma vuoi mettere vedere una sfilata dal vivo, sentire l'emozione che c'è in sala e intuire quelle dello stilista e delle modelle nel backstage? vuoi mettere entrare in un negozio, guardare con calma, toccare, scambiare due parole con una commessa o un commesso gentile e persino pagare in modo reale, fisico? contanti o carta di credito poco importa: è un gesto che uno fa e poi ricorda. online anche questo aspetto è pericoloso: spendi senza accorgertene, non è difficile perdere il contatto con la realtà (e gli estratti conto!)
Tutto questo per dire che i libri, i giornali, le sfilate dal vivo, i negozi "brick and mortar" non spariranno mai. Almeno finché saremo fatti di molecole, finché avremo i sensi, finché non diventeremo esseri composti da bit. Il che, converrete, non succederà mai.