Domenica sono andata al Mercato dell'antiquariato dei Navigli, una delle zone di Milano che amo di più. Il mercato si tiene ogni ultima domenica del mese sui due marciapiedi della prima parte del Naviglio Grande, interamente pedonale, almeno nei week end. I Navigli (accanto a quello Grande, il più antico canale d'acqua della città, lo dico per i non milanesi, ce n'è uno più piccolo, che si chiama Naviglio Pavese e che invece non è pedonale).
Ho sempre amato i Navigli e sognato di trasferirmi lì, prima o poi. Per molti anni ho pensato che se avessi vinto alla lotteria, avrei comprato un bilocale sul Naviglio Grande. O al piano terra in Vicolo dei Lavandai, una piccola traversa proprio all'inizio del Naviglio, o al terzo-quarto piano in una delle case di righiera della parte centrale. Ho ignorato per anni chi, magari abitandoci, sul Naviglio Grande, mi spiegava i difetti della zona: super ressa anche nei giorni feriali, locali perennemente pieni, schiamazzi notturni e notturnissimi durante il fine settimana, impossibilità di parcheggiare, elevatissimo tasso di furti di biciclette, zanzare-elicottero d'estate, nebbia fino a tarda mattina tutto l'inverno. Anziché difetti, mi sembravano pregi. Ho immaginato tante volte il momento in cui al mattino avessi guardato fuori dalla finestra per osservare l'acqua quasi immobile del Naviglio, bello in primavera, in estate, in autunno e in inverno. Ho immaginato che anche le mie gatte facessero lo stesso, magari alzandosi prima di me. Ci sono sempre dei gatti alle finestre dei Navigli, proprio come le dipinge la pittrice Elsa, che ha il suo minuscolo atelier a pochi portoni dal Vicolo dei Lavandai. Ho immaginato questa scena talmente tante volte e con una tale bizzarra nostalgia che sono arrivata a pensare di aver abitato davvero sui Navigli, in una vita precedente.
Ma torniamo al Mercato, anche perché un anno fa sono andata a vivere in una zona completamente diversa di Milano, nella casa dove sono nata. Qui mi ha riportato il destino e di questa casa e di questa zona mi sto re-innamorando. Al Naviglio mi basta andarci per il Mercato.
Mi ripropongo sempre di andare e guardare senza toccare né compare. E finisco invece sempre per toccare e comprare. In particolare oggetti di legno fatti per misurare il tempo o lo spazio: mappamondi, clessidre, metri, regoli… E poi sculture, in legno o ceramica, di animali e di gatti in particolare. Domenica ad esempio ho comprato una mini clessidra in legno, un piccolissimo metro in avorio e dei minidadi, di quelli che una volta si tenevano dei bastoni da passeggio, chiusi dentro all'impugnatura, salvo tirarli fuori quando fosse venuto il momento di una pausa e di una partititina tra amici. Così mi ha raccontato l'antiquario che me li ha venduti (10 euro l'uno, ne ho presi quattro, anche se me ne aveva offerti dieci) e mi piace credergli. Ah! Ho comprato anche una piccolissima bussola che poi ho infilato su un cordino e ora porto al collo.
E' una cosa che DEVO fare, forse non entro l'anno, ma nei prossimi sei mesi. Perché dentro di me c'è un'artigiana mancata. Mi piace fare piccoli lavoretti in casa, in cucina mi piace soprattutto impastare, tagliuzzare, decorare. In passato lavoravo come una matta a punto croce, le mie agende assomigliano ancora oggi alle Smemorande di quando andavo a scuola. Se avessi una lampada di Aladino chiederei al genio dispettoso di avere il dono del disegno.
Ecco, saper prendere in mano una matita e mettere su carta la forma che hai in testa. E poi prendere delle forbici o accendere una macchina da cucire e far prendere forma a un disegno, a un'idea. Un sogno. Oops… mi rendo conto che sto sognando di essere una stilista in fondo (anche se non so quanti stilisti oggi disegnino e cuciano a macchina…). Una stilista solo per me e per gli amici. Libera di fare le cose più strane, seguendo solo il mio gusto e l'ispirazione (parola grossa!) del momento. Libera di sbagliare e di eliminare tutto quello che non riesce bene. Libera di fare delle cose che non si possono indossare né usare in alcun modo. Deve essere un sogno anche per chi stilista lo è davvero e di professione, una libertà così… Ma io lo realizzerò, questo piccolo sogno, me lo prometto. Obiettivo per il 2014: fare la patente B di cucito.